Nonostante il diritto al voto del cittadino sia un valore da difendere ad ogni costo, è inammissibile che le “regole” si cambino a seconda di chi sbaglia.
Sarebbe stata fatta la stessa cosa se le liste escluse appartenevano a partiti di minori entità quali il Movimento a 5 stelle?
Non prendiamoci per i fondelli.
La risposta è NO.
Non è una buona giustificazione il fatto che il PdL sia il maggior partito italiano.
E’ come dire “se il Presidente del Consiglio dei Ministri commette un reato, allora si cambia il reato e lo si rende un non-reato. Se quel reato è compiuto da un cittadino comune, allora va bene così”.
Oh cacchio. Ma già è così.